Gran parte degli interventi di chirurgia plastica estetica può essere eseguita solo su pazienti che
abbiano raggiunto la maggiore età. Non mancano tuttavia procedure estetiche eseguibili anche su
pazienti under 18: l’otoplastica è tra queste.
L’intervento di chirurgia plastica delle orecchie può essere eseguito su pazienti in età
infantile e per la precisione a partire dai otto anni. A quest’età, infatti, la struttura auricolare
cartilaginea è ormai totalmente formata e pertanto è possibile intervenire chirurgicamente per
correggerne i difetti estetici.
Ricorrere all’otoplastica in età infantile è una scelta dettata dai genitori, consapevoli
che un difetto come le orecchie eccessivamente sporgenti possa rappresentare spesso un problema dai
risvolti psicologici, minando all’autostima del bambino.
L’intervento si esegue tradizionalmente in anestesia locale con sedazione ma talvolta,
soprattutto in presenza dei piccoli pazienti, si predilige l’anestesia generale.
Per la correzione delle orecchie a sventola, il chirurgo esegue incisioni in sede
retro-auricolare per eliminare tessuto cartilagineo in eccesso. Una volta completato l’intervento
vengono applicate le medicazioni.
La medicazione tradizionalmente utilizzata è quella definita “a turbante” che copre orecchie
e parte del capo. Oggi però, esistono anche soluzioni alternative per limitare al minimo possibili
fastidi per il paziente.
È infatti possibile ridurre i tempi di permanenza della fasciatura, grazie ad una
particolare medicazione che viene direttamente suturata alle orecchie al termine dell’otoplastica.
In questo modo si garantisce una limitazione dell’utilizzo delle medicazioni, ridotto da
sette a sole 48 ore.