Troppo spesso si sente parlare, si scrive sui social network ma, soprattutto, si demonizza in tv la
chirurgia plastica. E troppo spesso le convinzioni e i messaggi che si trasmettono o sono negativi o
sono errati. Slogan pubblicitari, gossip, false notizie e mere illusioni si mescolano alla vera
informazione e ai reali obiettivi. La disinformazione la fa da padrone. E così il chirurgo plastico
è il mago delle star, capace di fare miracoli, l’alchimista che ha scoperto l’elisir di lunga vita,
colui il quale è capace di soddisfare anche le più esigenti e stravaganti aspettative. La chirurgia
plastica non è nulla di ciò: niente miracoli ma un aiuto alla bellezza di un viso che si appanna,
all’armonia di un corpo che cede, è la consapevole scelta di un modo per poter stare meglio con sé
stessi, senza esagerazioni. E per questo mi sono divertita a scrivere il decalogo del buon chirurgo
plastico, per buona pace di tutti…
1. Un intervento di chirurgia plastica è una cosa seria. Quando si sceglie di sottoporsi ad un
intervento lo si fa con accurata calma, senza pressioni, scegliendo il momento più opportuno. Per
questo è ridicolo nonché pericoloso lasciarsi abbindolare dalle offerte “last-minute”, “viaggi
intervento-vacanze” o “groupon”. Bisogna instaurare un rapporto di fiducia e di dialogo tra chirurgo
e paziente sia pre che post operatorio. È essenziale che gli interventi siano eseguiti in ambienti
idonei che garantiscano gli standard di qualità di materiali utilizzati e strutture sanitarie.
2. Un intervento non è una passeggiata. Limiti e complicanze di un’operazione chirurgica
vanno discussi dettagliatamente durante le visite preoperatorie. Spesso alla base di una denuncia e
di un risarcimento assicurativo vi sono la mancanza di chiarezza e l’assenza di un consenso
informato, sottoscritto dal paziente, che descriva le principali complicanze dell’operazione che
possono essere generiche e comuni a qualsiasi intervento chirurgico, o legate al tipo di anestesia,
o specifiche della tecnica chirurgica.
3. Bisturi, siringhe e apparecchiature elettromedicali non sono “bacchette magiche”. La
pelle può essere distesa, gonfiata, ridotta, i volumi possono essere aumentati, rimpolpati, ma tutto
entro certi limiti a seconda della tipologia dei tessuti trattati, dei processi di guarigione e dei
risultati a lungo termine. La simmetria è quasi impossibile e i ritocchi, in chirurgia estetica,
possono essere necessari, indipendentemente dall’operato del chirurgo.
4. La liposuzione non è la scorciatoia per perdere peso. È indicata nei casi di accumulo
localizzato di tessuto adiposo al fine di rendere più armoniosa la silhouette. Non è indicata nelle
gravi obesità sebbene una liposuzione, in aree mirate, induce un miglioramento estetico di una zona
del corpo che può stimolare psicologicamente il paziente obeso a intraprendere o continuare un
percorso dietetico ed un nuovo stile di vita.
5. Mastoplastica additiva: protesi, allattamento e durata. Queste sono le tre domande che
le donne chiedono al chirurgo. Le protesi sono sicure, molti sono gli impianti con marchio CE
approvati per uso medico e sottoposti a ricerche e test scientifici. È ormai scientificamente
dimostrato che non esistono relazioni con l’insorgenza di cancro o altre malattie. Con le protesi si
può allattare, soprattutto quando queste siano state posizionate in sede retropettorale e la via di
accesso non abbia alterato i dotti galattofori.
6. Medicina estetica uguale facce gonfie! Errato. Troppo spesso ci hanno abituato a vedere
volti gonfi, zigomi o labbra eccessivamente pompati, fronti lisce e amimiche. Ciò è dovuto a
eccessive dosi di tossina botulinica e esagerate infiltrazioni di acido ialuronico, se non
addirittura silicone.Come per qualsiasi trattamento medico o chirurgico, la parola d’ordine è
naturalezza, armonia, equilibrio del risultato che dipendono dal senso estetico, dalle capacità
professionali di chi lo esegue e dalle attese del risultato.
7. Un mito da sfatare è che la chirurgia plastica sia troppo cara. La chirurgia plastica
non è un lusso riservato a pochi. Molte procedure, grazie alla tecnologia ed alle metodiche di
anestesia, sono state rese meno invasive e quindi più accessibili. E con la crisi, il prezzo di
molti interventi si è abbassato rispetto al passato. Pur tuttavia occorre fare attenzione a offerte
speciali e prezzi troppo bassi, che vanno quasi sempre a scapito della qualità.